11

11 – ovvero l’elogio della sinistra. Ai tempi del calcio che mi piaceva, quando i numeri sulle maglie erano fissi, l’11 era la seconda punta o la mezzala sinistra. Giocatore essenzialmente d’attacco, in genere estroso che si muoveva in appoggio alla punta centrale, il classico 9. Libero da precisi dettami tattici, aveva libertà di svariare, muovendosi prevalentemente sulla propria fascia di competenza – la sinistra appunto –, con licenza di inventare, dribblare, smarcare (adesso si direbbe creare la superiorità numerica, mah), sebbene sempre prevalentemente in appoggio e al servizio dei compagni. In realtà si potrebbe obiettare – non sempre l’11 era una mezzala in senso stretto (tra i grandi proprio Gigi Riva, “giggirriva” indossava quella maglia ma era essenzialmente un attaccante di grande potenza e precisione). Del ruolo però tutti portavano qualcosa: la classe, i piedi buoni (Mariolino Corso, che ispirò a Edmondo Berselli un libro meraviglioso, “Il più mancino dei tiri”, che parlava della sinistra proprio giocando sul filo dell’ironia), la velocità con e senza pallone tra i piedi (Michelino Laudrup, Zibì Boniek), oppure la determinazione del gregario di lusso, la potenza devastante (Riva per l’appunto), il cross o meglio il traversone (per usare un bel termine ormai desueto) per il compagno a centro area (Ryan Giggs, forse l’ultima icona del ruolo) o ancora altro o meglio un po’ di tutto questo. E questo ad ogni livello: ricordo bene, il tutto magari edulcorato dal filtro della nostalgia, ottimi numeri 11 visti giocare nelle categorie minori. Il numero 11 sapeva creare, guardando oltre, andando al di là del previsto e prevedibile; a volte per sé, più spesso in aiuto e per maggior gloria del compagno più blasonato o in soccorso di quello meno nobile e tecnicamente più scarso.
Metafora di una sinistra che fu, capace di andare oltre il presente con una visione di più ampio respiro e, al contempo, di voltarsi indietro, aiutando quelli che si trovavano in difficoltà. Del resto allora la povertà era qualcosa da combattere e non una colpa di cui vergognarsi. Che c’entra? Boh, però pensavo all’11 e a quanto poco di tutto questo si veda guardando a sinistra nel panorama politico attuale.
Piero

Stiamo arrivando

Il 6 Nazioni sta per iniziare. Non perdetevi i nostri commenti/opinioni/pareri/chiacchiere da bar

G.

Preview: Scotland v Italy

Neither of these two nations’ fans would disagree that Saturday’s fixture in Edinburgh is the 2009 wooden spoon decider; however, should Scotland prevail they must surely reset their tournament sights.
Granted their recent record does not make for pleasant reading – losing both opening games against Wales and France – but there are positive signs coming out of the home camp, notably in the shape of fresh back-line talent.

The unearthed flair in question smacks of a brighter future on which to pin their hopes, coming partly through the highly thought-of Evans brothers. Add to that the unruffled form in defeat of the string pulling Phil Godman and the Scots have the makings of a serious championship team.

Am I mad? Well, a current bout of jet-lag may have clouded my judgement somewhat over the past 48 hours – an eventuality that possibly struck both Frank Hadden and Nick Mallett during week one’s fixtures.

Tracking back to that opening weekend and the coaches’ horror calls must still be hurting at night, not least the battered and bruised Andrea Marcato. For Scotland though, the decision to leave both Max and Thom out in the cold, with the former shining once appearing from the bench, is their very own ‘what if’.

But that was then and with three games remaining in this year’s competition, these two countries are understandably desperate to change zero to one in rather bare-looking win columns.

The Italians are returning to the scene of their historic Six Nations away victory and have made three alterations that are sure to galvanise their troops. In come experienced lock Marco Bortolami and hooker Leonardo Ghiraldini while Marcato reverts to full-back in place of the suspended Andrea Masi, who, as expected, misses the cut following that tackle on Rob Kearney.

Hadden meanwhile, welcomes back a vital man of his own in the sizeable frame of tighthead prop Euan Murray, whose reputation now even grows while he is sidelined. The Wales loss in particular saw the Scotland pack – which spearheaded by Murray had more than held its own against New Zealand and South Africa in the autumn – completely overrun on February 8.

Last season’s result between these sides sparked mass celebrations in Rome as Scotland’s half-time lead of 17-10 was gradually eroded before Marcato struck in the dying embers. The game fallout witnessed an upset Hadden diverting the pressure. But should history repeat itself twelve months on – meaning a third defeat in as many years against the Azzurri – his fate could not be hidden by just promising form, surely?

Ones to watch:

For Scotland: Tipped by many as the nailed on British & Irish Lions tighthead to tour South Africa, Euan Murray returns to the Scottish line-up on Saturday where he joins familiar Edinburgh team-mates Ross Ford and Allan Jacobsen. Up against an equally impressive Azzurri tight three in Martin Castrogiovanni, Leonardo Ghiraldini and Salvatore Perugini, Murray’s battles will be fascinating.

For Italy: Nick Mallett has thrown in his pocket option at full-back as Andrea Marcato replaces the suspended Andrea Masi, who he slammed in midweek. Remembered by Scotland for his match-winning drop-goal back in Rome, Marcato will have his work cut out under high balls from Phil Godman, with his short frame likely to be threatened by the onrushing Simon Daniellis of this world.

Head to head: Scotland will not want this fixture to become an arm-wrestle, which is why speed at the breakdown will be vital to their hopes. The hosts now possess the players who can secure useable ball and also turn it over, however, it’s the battle at the base that I view as the most intriguing. And the familiar mutton-chopped Paul Griffen will not be able to compete with captain Mike Blair for a full 80 minutes as the Scot’s pace and service will be a cut above!

Recent results:

2008 Italy won 23-20 in Rome
2007 Scotland won 18-16 in St Etienne
2007 Italy won 37-17 at Murrayfield
2006 Scotland won 13-10 in Rome
2005 Scotland won 18-10 at Murrayfield
2004 Italy won 20-14 in Rome
2003 Scotland won 47-15 at Murrayfield
2003 Scotland won 33-25 at Murrayfield
2002 Scotland won 29-12 in Rome
2001 Scotland won 23-19 at Murrayfield
2000 Italy won 34-20 in Rome
1999 Scotland won 30-12 at Murrayfield

Prediction: Frank Hadden’s side have shown so much more than the Azzurri in 2009 so to witness anything other than a home win would constitute a massive shock…Scotland to canter by 12 points as they have too much class in key areas!

Scotland: 15 Hugo Southwell, 14 Simon Danielli, 13 Max Evans, 12 Graeme Morrison, 11 Thom Evans, 10 Phil Godman, 9 Mike Blair, (captain), 8 Simon Taylor, 7 John Barclay, 6 Alasdair Strokosch, 5 Alastair Kellock, 4 Jason White, 3 Euan Murray, 2 Ross Ford, 1 Allan Jacobsen.
Replacements: 16 Dougie Hall, 17 Alasdair Dickinson, 18 Kelly Brown, 19 Scott Gray, 20 Chris Cusiter, 21 Chris Paterson, 22 Nick De Luca.

Italy: 15 Andrea Marcato, 14 Mirco Bergamasco, 13 Gonzalo Canale, 12 Gonzalo Garcia, 11 Matteo Pratichetti, 10 Luke McLean, 9 Paul Griffen, 8 Sergio Parisse (captain), 7 Mauro Bergamasco, 6 Alessandro Zanni, 5 Marco Bortolami, 4 Santiago Dellape, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Salvatore Perugini.
Replacements: 16 Franco Sbaraglini, 17 Carlos Nieto, 18 Carlo Antonio Del Fava, 19 Josh Sole, 20 Pablo Canovosio, 21 Andrea Bacchetti, 22 Giulio Rubini.

Date: Saturday, February 28
Venue: Murrayfield
Kick-off: 15.00 GMT
Weather: Light rain, 8°C, light south-westerly wind
Referee: Nigel Owens (Wales)
Touch-judges: George Clancy (Ireland) and Romain Poite (France)

By Adam Kyriacou

G. ( A risparmio energetico)

Pisa – Livorno

Letto qui (l’indirizzo del blog è http://mentalitaruccutona.splinder.com/)

LIVORNO. In attesa del fischio d’inizio abbiamo parlato con alcuni personaggi noti del mondo calcistico della costa.

Cristiano Militello.(nota: “quello” di striscia la notizia) «Penso ai campi allagati di proposito, alle galline nerazzurre, alle triglie amaranto, alle decine di sfottò e striscioni che hanno fatto la storia di questa sfida, rendendola famosa in Italia; penso ai giocatori che non proveranno cosa vuol dire un vero derby; penso a chi questo “scozzo” in serie B lo aspetta dal 1971 e sprofondo nella tristezza. Nel resto del mondo le forze dell’ordine gestiscono gli eventi, in Italia li proibiscono. Tanto vale farla giocare al Teatro Verdi. Ma poi soprattutto mi chiedo: una trasferta vietata, un settore chiuso portano quella “cultura sportiva” che tanto si vorrebbe inculcare? A quando la chiusura dei caselli autostradali per evitare gli incidenti stradali?»

Vezio Benetti: «Un derby a porte chiuse. È la classica soluzione italiana. Capisco che si voglia evitare di fare confusione, ma qui si fanno due pesi e due misure, come fosse successo chissa che cosa. Non esiste derby senza pubblico e a quel punto manca anche la soddisfazione del risultato, anche se – inutile dirlo – io tifo spudoratamente per il Livorno».

Aldo Agroppi: «Ho avuto modo di lavorare con entrambe le società, il Pisa di Ancontetani e poi più recentemente col Livorno; quindi sono imparziale sul risultato. Come valutazione di classifica posso dire che il Pisa deve vincere a tutti i costi, mentre il Livorno può giocare più tranquillo. Non comprendo invece questo divieto assurdo, che impedisce ai tifosi non abbonati di entrare allo stadio. Sappiamo bene che chiudere gli spalti – se c’è la volontà di creare problemi – li sposta solo fuori. Se ci sono timori di ordine pubblico, secondo me la via da seguire non è costituita dai divieti ma dalla responsabilizzazione del pubblico. Il derby Livorno-Pisa è forse il derby più sentito e con maggior tradizione d’Italia, più di quelli di Torino e Milano».

Arrigo Melani, notissimo avvocato e giornalista sportivo: «Mi ricordo di grandi derby e di vari tafferugli avvenuti a Pisa, tra i quali uno ai danni di un giocatore, Di Prete, che coinvolsero alcuni livornesi, condannati ma poi amnistiati».

Paolo Ruffini. «Non è che me ne intenda molto di sport, lo sapete. Però mi fa piacere vedere la manifestazione di solidarietà da parte dei tifosi pisani. Spero che pur mantenendo la rivalità tra Livorno e Pisa si possa andare oltre la rivalità delle tifoserie. Del resto a Pisa il Vernacoliere si vende quasi più che a Livorno. Poi c’è da anni un “bar Livorno”, mentre un “bar Pisa”- da noi- si tra sformerebbe, tempo due ore in bar “Pisa Mer…”».

Marco Susini: «Sono stato per la prima volta a vedere Pisa-Livorno nel 1968. Avevo 12 anni, i pantaloni corti ed ero accompagnato da mio zio. Ho ancora vive le emozioni di quel giorno. Non condivido la chiusura. Quest’ultima è sicuramente la replica dell’errore dell’andata. Hanno chiuso lo stadio a Livorno, non potevano non chiuderlo nella partita di ritorno. È un provvedimento fuori misura».

Gianmaria Frati

(G.)
P.s.: io l’ho categorizzato sport, ma….

Inghilterra – Italia

Ci sono certezze nella vita che credi non verranno mai toccate o scalfite. Certezze nette come un placcaggio che prende e ti butta giù o uno scatto secco dritto verso la linea di meta. Certezze che ti rassicurano, magari cose banali, trite e ritrite: la juve che ruba, i politici che ammazza ammazza sò tutta na razza… Cose così. Poi viene il dubbio, ma lo scacci via come un’ombra, una battuta, pensi, una boutade per alzare la tensione, mettere un po’ di sale. Anche se non siamo nuovi a esperimenti strani, a gente fuori ruolo, ma uno non ci crede, dice: “Questa è troppo grossa, dai!”.

La voce, però cresce e allora pensi che sì, dai, ci può stare: sa fare bei placcaggi palla-uomo, però no, no, è inverosimile. Allora pure io posso essere schierato pilone!

Da ultima viene la certezza, ma ormai la razionalità ha lasciato il posto alla tensione e non c’è spazio per le chiacchiere da bar. Mi torna in mente una frase di Baricco: “Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.” “Sarà vero?” era la domanda. La risposta è qui di seguito. I commenti domenica o lunedì o chissà quando.

ITALIA
15 Andrea MASI (Biarritz Olympique, 44 caps)
14 Kaine ROBERTSON (MPS Viadana, 35 caps)
13 Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 42 caps)
12 Gonzalo GARCIA (Cammi Calvisano, 5 caps)
11 Mirco BERGAMASCO (Stade Francais, 56 caps)
10 Andrea MARCATO (Benetton Treviso, 12 caps)
9 Mauro BERGAMASCO (Stade Francais, 69 caps)
8 Sergio PARISSE (Stade Francais, 57 caps) – capitano
7 Alessandro ZANNI (Cammi Calvisano, 26 caps)
6 Josh SOLE (MPS Viadana, 33 caps)
5 Marco BORTOLAMI (Gloucester RFC, 70 caps)
4 Santiago DELLAPE’ (Toulon RC, 52 caps)
3 Martin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 54 caps)
2 Fabio ONGARO (Saracens, 59 caps)
1 Salvatore PERUGINI (Stade Toulousain, 55 caps)

a disposizione
16 Carlo FESTUCCIA (Racing Metro Paris, 45 caps)
17 Carlos NIETO (Gloucester RFC, 31 caps)
18 Tommaso REATO (Femi CZ Rovigo, 6 caps)
19 Jean-Francois MONTAURIOL (Casinò di Venezia, esordiente)
20 Giulio TONIOLATTI (AlmavivA UR Capitolina, 1 cap)
21 Luke MCLEAN (Cammi Calvisano, 3 caps)
22 Matteo PRATICHETTI (Cammi Calvisano, 12 caps)

G.