Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

Bal (Miele)

Orso D’Oro al Festival del Cinema di Berlino 2010, visto al MedFilmFestival di Roma (http://www.medfilmfestival.org/medfilm2010/intro.html), è l’ultima parte di una trilogia sul piccolo Yusuf, la sua infanzia in un posto fuori dal tempo e dal mondo, ed è un film meraviglioso per la sensibilità e per la grazia estrema.
Le sue difficoltà a scuola, i silenzi, e poi la scomparsa del padre Yakup, partito alla ricerca di nuovi alveari per il miele, a complicare le cose. La madre che si chiude nel suo silenzio e lui che parte per il bosco alla ricerca del padre spinto da un sogno premonitore. Fotografia eccellente a incorniciare i boschi dell’Anatolia, alcune perle estetiche e scene di sensibilità innata a mostrare la crescita ed il diventare grande di Yusuf.
Dubito che esca mai con la distribuzione tradizionale, però se potete cercatelo.

Piero

novembre 12, 2010 Posted by | Uncategorized | , , | Lascia un commento

Welcome

Un giovane iracheno, Bilal, attraversa l’Europa clandestinamente per raggiungere la sua ragazza, Mina, da poco emigrata in Inghilterra. Viene bloccato al confine e decide di provare l’impresa di attraversare la Manica a nuoto. Lo aiuterà, prima disincantato e a tratti sprezzante, poi via via più partecipe fin quasi a diventare paterno, Simon (l’ottimo Vincent Lindon), un istruttore di nuoto che vive a Calais. welcome-locandinaPremiato al Festival del Cinema di Berlino, il film di Philippe Lioret affronta un tema fondamentale dei nostri giorni, quello dell’immigrazione – non a caso in Francia il film ha suscitato ampie discussioni, mentre da noi passa quasi come un film di nicchia -, coniugando splendidamente la fredda narrazione quasi di stampo documentaristico con il racconto, poetico e delicato, di un amore contrastato. E’ bello anche l’evolversi della vicenda e la maturazione di Simon – ormai sul punto di separarsi con la moglie – e che arriva ad affezionarsi e poi a condividere appieno il sogno di Bilal, al punto di accettare anche le accuse di favoreggiamento rivoltegli dalla Polizia. Il finale è drammatico, inutile aspettarsi qualcosa di diverso, ma almeno un barlume di speranza lo regala quell’anello ritrovato. Un film per riflettere sul tema dell’immigrazione e più in generale sulle contraddizioni della società contemporanea – valga a tal proposito come brillante sintesi il tappeto con la scritta WELCOME davanti la casa del vicino razzista e certo poco accogliente.

Vuole attraversare la Manica per rivederla e io non riesco ad attraversare la strada per fermarti…”

Piero

gennaio 15, 2010 Posted by | Cinema | , , | Lascia un commento