Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

Le idi di Marzo

Il brillante trentenne Stephen (Ryan Rosling) lavora alla frenetica campagna per le primarie democratiche in Ohio del candidato Mike Morris (George Clooney). Verrà coinvolto in un gioco sempre più sporco che stravolgerà le sue certezze e da cui uscirà profondamente cambiato.
Clooney oltre che ottimo attore si conferma uno dei pochi in gradi di cimentarsi con temi complessi – la corruzione morale, l’ipocrisia americana, il complicato rapporto tra politica e giornalismo – riuscendo a realizzare un film compiuto, dal ritmo serrato e ben scritto. E’ una sorta di noir sempre più coinvolgente dove però la storia è al servizio di un fine più sottile, descrivere il marciume americano, l’impossibilità di una vera redenzione in un mondo dove tutti, o quasi, sono disposti ad ogni compromesso per i soldi o per il potere. E il finale allude ad una coazione a ripetere per la quale poco, o forse nulla, potrà mai cambiare. Gran bel film.

Piero

dicembre 21, 2011 Posted by | Cinema | , , , , | 1 commento

Tra le nuvole

Bello e scanzonato, sempre con appresso un trolley perfettamente sistemato, Ryan è un cacciatore di teste che passa gran parte della sua vita tra un volo e l’altro – Tra le nuvole, per l’appunto –, pagato per licenziare in nome e per conto delle aziende che lo chiamano. Conduce una vita iper-stressata, senza affetti, nella quale si trova perfettamente a suo agio ritenendo che niente e nessuno possa modificarne il corso – il suo massimo obiettivo sembra essere la collezione di miglia di volo, intesa come fine e non come mezzo –, fin quando conosce Alex (Vera Farmiga), anche lei continuamente in volo, con la quale però sembra nascere un’intesa perfetta, ben oltre la tradizionale storia occasionale. Il film, soprattutto nella parte iniziale, è una commedia brillante con dialoghi spumeggianti, molto ben scritta e perfettamente diretta da Jason Reitman (Thank you for smoking), ma nella seconda parte tende a riflettere in maniera più seria sul tema dei legami sentimentali e affettivi e sulla loro assenza. Ryan (George Clooney, affabile e brillante, in grado di rendere piacevole anche un personaggio odioso, uno che di mestiere dà il benservito alle persone, e senza neanche tanti complimenti), rifletterà e proverà a cambiar vita cercando un affetto più duraturo ma verrà respinto, tornando a malincuore alla vita di sempre, finalmente però capendo, e forse invidiando, anche la tranquilla normalità affettiva dei suoi familiari. Aspetto non secondario del film è comunque proprio il tema dei licenziamenti, un dramma sociale vero, non solo negli Stati Uniti, affrontato da entrambi i punti di vista, chi licenzia e chi è licenziato, in una spersonalizzazione assoluta, dove niente conta e le persone sono ridotte a numeri e statistiche. A tal proposito è interessante notare che i licenziati del film sono persone che hanno effettivamente perso il lavoro, in una strana commistione tra il vero e la finzione cinematografica.

Piero

gennaio 27, 2010 Posted by | Cinema | , , , | Lascia un commento

L’uomo che fissa le capre

George Clooney è uno dei pochi attori, se non l’unico, a potersi permettere un film come questo. Una storia apparentemente assurda e demenziale, ma con un fondo di verità – è tratta dal libro di Jon Ronson, The man who stare at goats – su una sorta di esercito paramilitare addestrato a combattere in maniera non violenta, sfruttando i poteri della mente.

Un giornalista deluso (Ewan McGregor), lasciato dalla moglie, decide di partire per l’Iraq dove incontrerà uno dei più brillanti esponenti del cosiddetto Esercito della Nuova Terra, Lyn Cassady, interpretato dallo stesso Clooney, che lo trascinerà alla ricerca di Bill Django (Jeff Bridges), il fondatore del gruppo, scomparso nel nulla dopo il fallimento della prima sperimentazione. La chiave parodistica scelta – ci sono anche momenti comici veramente spassosi –  serve a rendere credibile una storia altrimenti inverosimile, con accenti quasi hippy, tra zuppe con l’LSD e figli dei fiori, eppure evidentemente non del tutto inventata. L’esperimento di cui si parla pare ci sia stato effettivamente – compresi degli uomini che fissavano, uccidendole, le capre – e, più in generale, è lecito pensare che qualcuno abbia tentato di sfruttare specifici poteri psicologici, non sempre a fin di bene. A tal proposito è illuminante la dichiarazione dei titoli di testa:”Quello che vedrete è più vero di quanto possiate immaginare”. Un bel film, sicuramente da non perdere, ben girato anche nello svelare gradualmente l’antefatto, man mano che la storia procede.

Piero

novembre 9, 2009 Posted by | Cinema | , , , | Lascia un commento