Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

L’uomo nell’ombra

Ispirato al romanzo il Ghostwriter di Robert Harris, l’ultimo film di Roman Polansky è la storia di uno scrittore (Ewan McGregor) ingaggiato per scrivere la biografia, dovutamente edulcorata, di un ex Primo ministro britannico (Adam Lang, interpretato da Pierce Brosnan). Durante la sua permanenza con Lang sull’isola dove l’ex Premier vive, verranno sollevate da un ex ministro storie di crimini di guerra e torture e l’esperienza, molto ben pagata, si rivelerà ben più complessa e rischiosa del previsto. Scoprirà suo malgrado i legami di Lang con la CIA, risalenti addirittura agli anni del college – e che spiegano la sua vertiginosa ascesa politica -, mettendo a rischio la sua stessa incolumità. Il film è un thriller estremamente serrato, splendidamente diretto, che tiene col fiato sospeso fino all’ultimo, sempre sul filo della tensione. Bella la fotografia e la caratterizzazione dei personaggi volutamente eccessiva, quasi caricaturale – dalla moglie, fredda consigliera, all’assistente (amante?), fino ai dirigenti della casa editrice. Il finale è un po’ strappato e non chiaramente risolto, lasciando intendere diverse soluzioni e mantenendo comunque un’ambiguità di fondo.

Piero

aprile 13, 2010 Posted by | Cinema | , , , | Lascia un commento

L’uomo che fissa le capre

George Clooney è uno dei pochi attori, se non l’unico, a potersi permettere un film come questo. Una storia apparentemente assurda e demenziale, ma con un fondo di verità – è tratta dal libro di Jon Ronson, The man who stare at goats – su una sorta di esercito paramilitare addestrato a combattere in maniera non violenta, sfruttando i poteri della mente.

Un giornalista deluso (Ewan McGregor), lasciato dalla moglie, decide di partire per l’Iraq dove incontrerà uno dei più brillanti esponenti del cosiddetto Esercito della Nuova Terra, Lyn Cassady, interpretato dallo stesso Clooney, che lo trascinerà alla ricerca di Bill Django (Jeff Bridges), il fondatore del gruppo, scomparso nel nulla dopo il fallimento della prima sperimentazione. La chiave parodistica scelta – ci sono anche momenti comici veramente spassosi –  serve a rendere credibile una storia altrimenti inverosimile, con accenti quasi hippy, tra zuppe con l’LSD e figli dei fiori, eppure evidentemente non del tutto inventata. L’esperimento di cui si parla pare ci sia stato effettivamente – compresi degli uomini che fissavano, uccidendole, le capre – e, più in generale, è lecito pensare che qualcuno abbia tentato di sfruttare specifici poteri psicologici, non sempre a fin di bene. A tal proposito è illuminante la dichiarazione dei titoli di testa:”Quello che vedrete è più vero di quanto possiate immaginare”. Un bel film, sicuramente da non perdere, ben girato anche nello svelare gradualmente l’antefatto, man mano che la storia procede.

Piero

novembre 9, 2009 Posted by | Cinema | , , , | Lascia un commento