Le idi di Marzo
Il brillante trentenne Stephen (Ryan Rosling) lavora alla frenetica campagna per le primarie democratiche in Ohio del candidato Mike Morris (George Clooney). Verrà coinvolto in un gioco sempre più sporco che stravolgerà le sue certezze e da cui uscirà profondamente cambiato.
Clooney oltre che ottimo attore si conferma uno dei pochi in gradi di cimentarsi con temi complessi – la corruzione morale, l’ipocrisia americana, il complicato rapporto tra politica e giornalismo – riuscendo a realizzare un film compiuto, dal ritmo serrato e ben scritto. E’ una sorta di noir sempre più coinvolgente dove però la storia è al servizio di un fine più sottile, descrivere il marciume americano, l’impossibilità di una vera redenzione in un mondo dove tutti, o quasi, sono disposti ad ogni compromesso per i soldi o per il potere. E il finale allude ad una coazione a ripetere per la quale poco, o forse nulla, potrà mai cambiare. Gran bel film.
Piero
The Wrestler
Dope essere stato un grande del wrestling, Randy “The Ram” Robinson continua a combattere in scalcinate palestre pur di sbarcare il lunario e ricordare la gloria passata. Ha perso quasi del tutto i contatti con la figlia che non vuole più vederlo dopo anni di assenze: è solo. Dopo l’ennesimo, triste, incontro ha un infarto e deve, o almeno dovrebbe, smettere di combattere e di prendere steroidi, provando a cambiare vita. Lo aiuta, a suo modo, Cassidy, la matura spogliarellista di cui si innamora, la splendida Marisa Tomei.
Affresco affettuoso e sincero del mondo del wrestling, ma soprattutto un film con dentro la vita di un uomo, l’ascesa repentina al successo e l’ancor più brusca caduta agli inferi, gloria e polvere.
Mickey Rourke interpreta anzi vive e rivive se stesso – c’è veramente molto di lui in questo film, Leone d’oro a Venezia lo scorso anno – ben diretto da Darren Aronofsky.
E’ un film per chi non accetta la realtà così com’è e non si rassegna al tempo che passa. In fondo non è così difficile riconoscersi in Randy che non ama e non accetta altro se non il ring – “solo lì non mi faccio del male” -, un uomo apparente forte ma pieno di fragilità molto umane che ha bisogno, come tutti, di qualcuno da amare. Splendido il finale, con l’ultimo Ram Jam di Randy sulle note di The Wrestler di Bruce Springsteen.
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