Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

Il rosso e il blu

Da un libro di Marco Lodoli, la trasposizione cinematografica, probabilmente non troppo letterale, di Giuseppe Piccioni in un film sulla scuola, argomento a dire il vero un po’ inflazionato ma sempre interessante. Lodoli insegna in una scuola professionale della periferia romana, mentre qui la storia si svolge nella ben più piacevole Monteverde. Restano però gli stessi problemi, le stesse vicissitudini, gli stessi conflitti. Piccioni mette da parte gli intenti documentaristici e di denuncia che non gli sono propri per concentrarsi invece sugli aspetti più squisitamente emotivi, pur non rinunciando a qualche graffio qua e là. La situazione della scuola è quella che sappiamo, aumentano ad ogni anno le difficoltà economiche che si traducono in limiti sempre più evidenti alla didattica, con il progressivo decadimento anche delle miglior intenzioni. Qui ad esemplificare tutto questo c’è il contrappunto tra il giovane supplente sui generis e fortemente motivato (Riccardo Scamarcio) e il vecchio professore d’arte (Roberto Herlitzka, con una vena splendida di cinica ironia) che rinuncia del tutto a fare il suo mestiere e in mezzo la dirigente scolastica (Margherita Buy) attaccata alle regole e alla forma ma che finirà per deviare anche lei dai suoi canoni. Ma il film qualche speranza la dà, nell’ultima magistrale lezione del professore d’arte, tra classicismo e romanticismo, che sembra dire che non tutto è ancora perduto.

Piero

settembre 2, 2012 Posted by | Cinema | , , , | Lascia un commento

Happy Family

Tratto da un testo teatrale, l’ultimo film di Gabriele Salvatores è notevole nel rompere gli schemi della commedia classica con una storia originale e divertente, leggera senza diventare frivola. Ezio (Fabio De Luigi) è un autore che sta scrivendo un film, la storia di due famiglie molto diverse che si trovano forzatamente a confrontarsi poichè i due figli sedicenni sembrano intenzionati a sposarsi. A causa di un incidente lui stesso si troverà coinvolto nella storia che sta scrivendo, non più autore ma parte integrante del racconto, e a confrontarsi con gli altri personaggi del film che a loro volta diventano persone uscendo dal film per chiedere più visibilità, suggerire modifiche all’autore oppure per protestare sul finale aperto. Molto teatrale come dicevamo – sia per la cura delle scene, e dei colori in particolare, sia per il fatto di aprirsi e chiudersi con il sipario – è un film gradevole e ricercato, con attori bravi (Abatantuono su tutti) e ben diretti, che insegna a provare a raggiungere, o almeno a cercare, la felicità venendo a patti con le casualità della vita, che del resto non è un film con la trama già scritta. C’è un’atmosfera lieve che attraversa tutto il film, è bella la Milano percorsa in bicicletta e armonioso il sottofondo musicale tutto Simon & Garfunkel.

Piero

aprile 7, 2010 Posted by | Cinema | , , , , , , | Lascia un commento

Lo Spazio Bianco

Film molto bello e tutto al femminile – gli uomini ci sono ma non danno mai l’idea di essere indispensabili – questo della regista Francesca Comencini, tratto dal romanzo omonimo di Valeria Parrella uscito per Einaudi lo scorso anno (della stessa autrice mi permetto di consigliare la raccolta di racconti con cui ha esordito, Mosca più Balena – Ed. Minimum Fax), e che vede come protagonista assoluta la splendida Margherita Buy – finalmente in un ruolo non nevrotico – disegnare il personaggio di una madre single, non più giovanissima, forte e concreta, riuscendo commovente senza mai scadere nel patetico.locandina lo spazio bianco

Lo spazio bianco è il tempo e lo spazio (appunto), che separa la nascita prematura della piccola Irene – tenuta in vita con l’ausilio della macchine – dal suo reale affacciarsi alla vita. Due mesi di attesa paziente davanti ad un’incubatrice, in attesa del pur minimo segnale, mentre la vita fuori comunque va avanti. Il racconto procede alternando il prima e il dopo con leggerezza, ricostruendo gradualmente la storia, e si chiude con una sorta di parallelo-confronto tra i due momenti della nascita. Tra le righe del racconto qualche affondo, neanche tanto leggero, di critica sociale all’Italia intesa come sistema-paese, in un film con qualcosa di americano, non solo nella colonna sonora.

Piero

ottobre 27, 2009 Posted by | Cinema | , , | Lascia un commento