Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

Hugo Cabret

Nella Parigi degli anni ’30, Hugo Cabret è un orfano che vive con lo zio occupandosi della manutenzione degli orologi della stazione di Montparnasse. Dal padre eredita la passione per i meccanismi ed un automa che cercherà in ogni modo di far funzionare. Incontrerà uno strano personaggio che gestisce un negozio di giocattoli e che si scoprirà essere Georges Méliès, di fatto uno degli inventori del cinema come lo conosciamo oggi. Da quel momento Hugo, anche grazie alla nipote di Méliès, Isabelle, cercherà di capire il messaggio lasciatogli dal padre e di trovare il suo posto nel mondo. Martin Scorsese realizza un film che è un meraviglioso atto d’amore per il cinema, inteso come sogno, invenzione e fantasia e di cui Méliès fu il capostipite. Meravigliosa la scenografia e tutta l’ambientazione e la storia è poetica e commovente anche se forse non impeccabile nel testo. Comunque uno splendido film, giustamente premiato agli Oscar anche se solo per gli aspetti tecnici.

Piero

febbraio 27, 2012 Posted by | Cinema | , | Lascia un commento

Shutter Island

1954. Teddy (Leonardo Di Caprio) e Chuck (Mark Ruffalo), due agenti federali che per la prima volta lavorano insieme, giungono su un’isola battuta dalle intemperie e adibita a manicomio criminale, con l’incarico di ritrovare un pericolosa pluriomicida scomparsa misteriosamente. Nell’isola pare si svolgano strani esperimenti sulla mente umana, parrebbe in chiave anticomunista, ma sinistramente vicini a quelli nazisti del campo di Dachau che Teddy ha vissuto e che lo segnano come incubi ricorrenti che riaffiorano ogni giorno. Sua moglie è morta in un incendio causato da un detenuto – ma questo lo si scoprirà solo dopo – presente sull’isola e che però non compare in alcun archivio ufficiale. La loro inchiesta si svolge con la collaborazione piuttosto sospetta dei medici che dirigono il centro, in un clima di reciproca diffidenza. Ma è veramente così? Il regista sembra chiaramente propendere per questa ipotesi fino al ribaltamento finale di ogni certezza, che confonde le idee senza dare una chiave di lettura univoca. Troppi i temi affastellati uno sull’altro a generare più confusione che riflessione, in un film che si basa molto sulle atmosfere cupe più che sulla linearità del racconto – che presenta a mio avviso anche qualche incongruenza -, e che trasmette soprattutto un senso di angoscia straniante con tanti aspetti che restano irrisolti.

Piero

marzo 17, 2010 Posted by | Cinema | , , , , | Lascia un commento