Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

La Nostra Vita

Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana. E’ felicemente sposato con Elena, ha due figli ed un terzo in arrivo. La morte di parto della moglie stravolgerà la sua vita portandolo a tuffarsi sul lavoro – tenterà di fare il subappaltatore con i rischi e le vicissitudini che ne conseguiranno -, per dare ai suoi figli tutto quello che desiderano e non hanno mai avuto: in una parole delle cose che sostituiscano l’affetto e riempiano il vuoto lasciato dalla madre. Quello di Luchetti è un gran bel film, a suo modo neorealista nel descrivere schiettamente dei personaggi veri, non banali, con tutti i loro difetti e che racconta una storia paradigmatica dell’Italia di oggi – sintetizzata dalla donna russa in una battuta: “ Voi italiani pensate solo ai soldi” -, di quello che siamo diventati, di un Paese dove è più importante l’apparire che l’essere, possedere delle cose anche a costo di andare oltre i limiti, sia economici che morali. Storia molto ben raccontata, trascinata da Elio Germano alla sua definitiva prova di maturità attoriale (giustamente premiato a Cannes) e con uno splendido gruppo di attori al contorno, tra tutti Luca Zingaretti con i capelli lunghi (un pusher dal volto umano capace anche di accudire un bambino) e Raoul Bova nel ruolo del fratello bamboccione, vigile urbano impacciato con le donne ma dal cuore d’oro. Bella la colonna sonora e splendida la scena del funerale pop. Uno dei migliori film italiani degli ultimi anni.

Piero

giugno 4, 2010 Posted by | Cinema | , , , , , , | Lascia un commento

Dieci inverni

Opera prima del regista Valerio Mieli, il film è una storia d’amore particolare, raccontata attraverso episodi che si svolgono sempre nei mesi invernali – da cui il titolo – in un arco temporale di dieci anni. Camilla e Silvestro (Isabella Ragonese e Michele Riondino, entrambi molto adatti nel proprio ruolo, disincantati ma veri) si conoscono su un vaporetto a Venezia nel 1999. Da quel momento le loro vite finiranno per incrociarsi di continuo – come amici, fidanzati, amanti, tra Venezia e la Russia, dove lei si trasferisce per studio prima e per lavoro poi -, apparentemente senza mai riuscire a legarsi del tutto. La storia viene raccontata in maniera non convenzionale, mostrando di volta in volta la situazione del momento e lasciando quindi solo intendere ciò che è avvenuto prima a generarla. Il film, forse imperfetto ma sicuramente originale, leggero e a tratti poetico, allude alla difficoltà di riconoscersi, alla paura di prendere decisioni vincolanti ed alla solitudine che ne deriva. Partecipa in un breve cammeo Vinicio Capossela che canta la splendida Parla Piano, la canzone principale della colonna sonora.

Piero

dicembre 29, 2009 Posted by | Cinema | , , | Lascia un commento