Il posto delle fragole

in direzione ostinata e contraria

Viva la libertà

Il leader del principale partito d’opposizione, con i sondaggi in caduta libera ed in crisi di consensi anche nel proprio schieramento, fugge proprio nel pieno della campagna elettorale rifugiandosi a Parigi da un amore di gioventù. La moglie Anna (M. Cescon) ed il principale collaboratore Andrea Bottini (Valerio Mastandrea) troveranno il modo di sostituirlo con il fratello gemello, un filosofo geniale appena dimesso da un ospedale psichiatrico. Il film di Robertò Andò è a tutti gli effetti politico pur con una sua leggerezza di fondo. La vicenda è paradigmatica della situazione contemporanea e non è difficile scorgere nel protagonista la sommatoria dei peggiori difetti dei politici attuali e per contrasto, però, il suo gemello è idealista e sognatore, pur con una concretezza di fondo che lo fa essere proprio come vorremmo che fosse chi guida le sorti di un Paese. Toni Servillo è eccezionale nel doppio ruolo, senza mai eccedere nella caratterizzazione in un film veramente di ottimo livello e che lascia nonostante tutto ancora un po’ di fiducia nel futuro.
Piero

febbraio 22, 2013 Posted by | Cinema | , | Lascia un commento

La Prima cosa bella

La tranquilla vita di provincia della famiglia Michelucci da Livorno viene stravolta quando Anna, la madre, viene eletta Miss bagni Pancaldi. L’anno è il 1971 e da lì comincia un racconto denso fatto di gioie, dolori, dissapori, litigi, ferite aperte e riconciliazioni destinato a chiudersi soltanto ai giorni nostri con un finale sorprendente. Dopo quell’episodio, infatti, Anna verrà cacciata di casa portando con sé i due figli – Bruno (Valerio Mastandrea, il più grande, tormentato, contrastato e infelice) e Valeria (Claudia Pandolfi, che continua ad assistere la madre conducendo una vita apparentemente serena, covando però un malessere interiore) –, vivendo tra velleitarie ambizioni cinematografiche, mezze figure arricchite che approfittano della sua ingenuità e tanti lavoretti per tirare avanti, sempre con dignità e un bel sorriso sulle labbra, sempre e comunque innamorata di un solo uomo: il marito. Virzì elabora un grande film, veramente e pienamente corale, dove tutti i personaggi, anche quelli apparentemente minori, non sono banali ma anzi accuratamente tratteggiati (merito anche di un cast di altissimo livello anche nelle piccole caratterizzazioni) inserendosi nel miglior solco della commedia all’italiana, dove si ride molto, si riflette e ci si commuove. Il personaggio di Anna Biagiotti in Michelucci è probabilmente destinato a restare a lungo nella mente, splendido nella sua vitalità che è la bellezza giovane e dirompente di Micaela Ramazzotti ma anche e soprattutto la gioia e la voglia di vivere di Stefania Sandrelli (Anna negli ultimi anni di vita), malata terminale con il desiderio irrefrenabile di ballare, scarrozzare in motorino per la sua città, mangiare zucchero filato. Il finale, commovente, è un inno alla vita, una riconciliazione tardiva ma sincera con le persone amate.

“A me ha rovinato la vita, a lei anche, se magari vieni a conoscerla la rovina anche a te… non si sa mai!”

Piero

gennaio 25, 2010 Posted by | Cinema | , , , , , | Lascia un commento