The Millionaire
Danny Boyle (diventato famoso con Trainspotting) è il regista di Slumdog Millionaire, film particolare e tutto sommato insolito, nelle sale in questi giorni. Un ragazzo, Jamal Malik proveniente dagli slum di Bombay, sta per rispondere all’ultima domanda del popolare quiz “Chi vuol esser Milionario” quando viene messo sotto inchiesta dalla Polizia locale che lo ritiene un truffatore. Sottoposto ad un violento e pressante interrogatorio, ripercorre i principali momenti, a volte divertenti altre terribili, della sua vita dimostrando infine la propria innocenza e potendo quindi rispondere, con successo, anche alla domanda finale del gioco. Il film, difficile da definire, sembra quasi un melodramma vista la storia d’amore con sofferto lieto fine, ma è anche un film di denuncia sulle condizioni della vera India, quella degli slum della povertà estrema, lontana dal lusso delle metropoli in stile occidentale. Il regista mette in netto risalto il senso di identificazione che un quiz così popolare porta con sé, rispetto a persone che non hanno nulla o quasi e quindi è, in senso lato, anche un film politico. Ben scritto e ben raccontato è un film che aiuta a riflettere, pur mantenendo una notevole leggerezza di fondo che culmina con il ballo colorato e festoso sui titoli di coda.
Piero
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